Dott. Abdul in sala operatoria a Galkayo.

Caro Silvano,

le tragedie africane fame, epidemie e conflitti interetnici  turbano periodicamente le nostre coscienze per un attimo, ma subito cadono nell’oblio e nell’indifferenza. In Africa ogni otto secondi un bambino muore per infezione respiratoria circa 12.000.000 di bambini al di sotto dei cinque anni muoiono ogni anno per malattie facilmente curabili 500.000 giovani donne muoiono durante il parto e tante altre giovani donne non avranno il piacere della tanta desiderata maternità, perché ogni anno partoriscono un feto morto in grembo e rischiano di essere abbandonate e ripudiate dal proprio marito dei 40.000.000  di casi di HIV presenti nel mondo, più di 30.000.000 sono africani.

Riflettendo un attimo su questi dati parziali della tragica realtà del continente africano, ci rendiamo conto che la madre di tutto questo flagello non è la fame, non sono le epidemie e nemmeno i conflitti interni ma è l’ignoranza vale a dire la non conoscenza.

La mancanza di giustizia sociale, i diritti civili negati, i poteri autoritari che dissipano avidamente tutte le risorse finanziarie del paese turbando la sicurezza, la libertà e la pace nel paese. L’attuale ordine ( o meglio disordine ) economico globalizzato è stato designato dal mondo ricco e adesso spetta ad esso designarne uno nuovo, non si tratta solo di distribuire i beni prodotti, ma di permettere ad ogni persona, ad ogni popolo di realizzare uno sviluppo sostenibile e dignitoso.

Caro Silvano, come sei ben consapevole, la Somalia era uno dei paesi più poveri con i più bassi parametri sociali del mondo ancora prima del collasso del regime di Siad Barre. È da circa 15 anni che vive in uno stato di anarchia totale, senza nessun governo e regole di convivenza sociale, civile senza nessun servizio sociale  ( istruzione, servizio sanitario, sicurezza ecc..) ed allora puoi immaginare una realtà sociale già precaria in una tragedia simile.

Un famoso giornalista italiano, ha definito questa tragedia umana consumata sotto la nostra indifferenza come “ omissione di soccorso”; i tanti morti senza nome invocano giustizia! E’ ingiusta la morte di tanti bambini per mancanza di un pezzo di pane ed acqua, per malattie facilmente curabili. E’ assurdo in tempi di progressi scientifici impensabili, e di tanta opulenza che tanti bambini finiscono i propri giorni di vita ancora prima di iniziarli, Per la sola colpa della loro origine antropologica geografica.

Caro Silvano mi permetto di confessarti le mie pene per le tante ingiustizie sociali che regnano nel mondo, inoltre sono convinto che tu e i tuoi amici radioamatori avete qualcosa di genuino che tanti altri hanno perduto. La passione, l’amicizia di gruppo, l’amore di comunicare con gli altri da qualsiasi parte del mondo e l’emozione che suscitate è simbolo della vostra generosità e bontà d’animo. Per cui mi rivolgo a tutti voi per aiutarmi ad alleviare tanti dolori e sofferenze e per dare speranza di un futuro migliore a tanti che non ne ha mai avuto.

 

“Non può esistere pace

dove non c’è giustizia                                                                                     Abbracci

e non c’è giustizia né                                                                                      Il Presidente

democrazia                                                                                            Dott. Abdulcadir M. Giama

dove non c’è libertà

e non c’è libertà dove

non c’è conoscenza”   

  

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